Senecio germanicus Wallr. subsp. glabratus Herborg
Sinonimi: Senecio nemorensis L. subsp. glabratus (Herborg) Oberprieler, Senecio nemorensis L. subsp. nemorensis
Nomi comuni: Senecio glabro
Nomi regionali:
Famiglia: Asteraceae/Compositae
Habitus e forma di crescita: erbaceo perenne
Forma biologica: emicriptofita scaposa
Descrizione
Dimensioni: 60-120 cm
Radice: secondarie da rizoma
Fusto ipogeo: rizoma
Fusto epigeo: fusto eretto e leggermente zigzagante, striato, glaucescente, glabro in basso ed un appena pubescente in alto.
Foglie: lanceolate, acuminate, subsessili, ma non semiabbraccianti (2,5-5 x 8-15 cm), più chiare di sotto; margine dentato con denti di 2 mm; le superiori pubescenti alla base.
Infiorescenza: numerosi capolini (15-28 mm) con 3-8 fiori ligulati, formanti un ampio corimbo.
Fiori: i periferici ligulati giallo chiaro; i centrali tubulosi, giallo-chiaro; ricettacolo senza pagliette; involucro cilindrico, formato da due serie di squame, le interne lunghe quanto le esterne (ca. 1 cm).
Frutto: achenio liscio con pappo biancastro.
Distribuzione
Distribuzione regionale: uniforme dalla zona collinare a quella alpina.
Distribuzione altitudinale (metri s.l.m.): 800-2200
Geoelemento: illirico
Ambiente caratteristico:
Fioritura: da giugno a settembre
Note vegetazionali
Pianta nitrofila, indifferente al substrato, diffusa principalmente nel piano montano, in radure, mantelli, bordi dei boschi.
Note generali
Il nome del genere deriva dal latino e significa "vecchio", probabilmente per il colore biancastro dei pappi. Fa parte dell'aggregato di Senecio nemorensis, che in Regione comprende anche S. cacaliaster e S. germanicus subsp. ovatus. Il primo si distingue per avere foglie sottili (rapporto lunghezza/base = 5) e capolini con 0-3 fiori ligulati; il secondo per avere foglie sottili rapporto lunghezza/base = 5), peduncoli fiorali sicuramente glabri, denti del margine fogliare di 1 mm.
Altro
Informazioni sulla famiglia dall'NCBI Taxonomy Browser e bibliografiche dall'International Plant Name Index; immagini dalla galleria fotografica del Dipartimento di Biologia dell'università di Trieste.