Sinonimi:

Nomi comuni: Ippocastano, Castagno d'India

Nomi regionali: Cjâstinar salvàdi

Famiglia: Hippocastanaceae

Habitus e forma di crescita: arboreo a foglie caduche

Forma biologica: fanerofita arborea

Descrizione

Dimensioni: 10-25 m

Radice:

Fusto ipogeo: assente

Fusto epigeo: eretto, ramoso con chioma globosa, corteccia bruna a piccole placche

Foglie: foglie opposte; lamina palmatosetta di ca. 20-30 cm con 5-7 elementi obovato-lanceolati ad apice acuto e margine doppio seghettato

Infiorescenza: pannocchia piramidale eretta di ca. 30 cm (racemo di cime scorpioidi più o meno complete)

Fiori: ermafrodita, attinomorfo, pentamero di 10-18 mm; sepali uniti alla base, petali liberi bianchi pelosi, con macchia bianca o rossa al centro; 7 stami emergenti dalla corolla e ricurvi verso l'alto, ovario supero a 3 carpelli fusi

Frutto: capsula loculicida sub-sferica ovoide di 3-5 cm, aculeata con semi simili a castagne

Distribuzione

Distribuzione regionale: coltivato nei parchi e giardini

Distribuzione altitudinale (metri s.l.m.): 0-1300

Geoelemento:

Ambiente caratteristico:

Fioritura: da aprile a maggio

Note vegetazionali

Pianta originaria dei Balcani e Caucaso, è stata introdotta nel XVI secolo in Italia. Utilizzata come ornamentale si adatta a diversi tipi di terreno e condizioni climatiche fino al piano montano. Nonostante il seme germini producendo numerose plantule, queste non sopravvivono che per pochi anni senza portare ad una diffusione spontanea della specie.

Note generali

La farina ottenuta dai semi è utilizzabile im alcuni casi per l'alimentazione animale, contiene tuttavia principi tossici.

Altro

Informazioni sulla famiglia dall'NCBI Taxonomy Browser e bibliografiche dall'International Plant Name Index; immagini dalla galleria fotografica del Dipartimento di Biologia dell'università di Trieste.