Ficus carica L.
Sinonimi:
Nomi comuni: Fico domestico e Caprifico
Nomi regionali: Figâr, Fijâr
Famiglia: Moraceae
Habitus e forma di crescita: arboreo a foglie caduche
Forma biologica: fanerofita cespugliosa
Descrizione
Dimensioni: 1-10 m
Radice:
Fusto ipogeo:
Fusto epigeo: tronco ramificato fin dalla base con corteccia grigia liscia, chioma espansa, rada; rami giovani con lattice bianco
Foglie: alterne picciolate, di 5-15 x 8-25 cm con lamina palminervia a 3-5 lobi, superfice ruvida, margine grossamente dentato
Infiorescenza: siconio piriforme con opercolo in posizione distale
Fiori: apoclamidi con piccoli fiori unisessuali attinomorfi tetrameri, ovario supero sincarpico bicarpellare
Frutto: infruttescenza: siconio (fico) di colore verde o violetto, contenente degli acheni
Distribuzione
Distribuzione regionale:
Distribuzione altitudinale (metri s.l.m.): 0-800
Geoelemento: tauriano
Ambiente caratteristico: rupi e muri
Fioritura: da maggio a agosto
Note vegetazionali
Pianta ruderale, adatta a tutti i substrati tendenzialmente xerofila, comunemente coltivata, si trova naturale su muri e rocce del piano basale. L'areale naturale sembra andare dal bacino del Mediterraneo all'Asia occidentale.
Note generali
Il fico è coltivato sin dai tempi antichi, oggi si presenta in numerose varietà diverse per il colore e forma del frutto. Il fico selvatico (caprifico) normalmente ha tre fioriture, la prima primaverile (maturazione estiva) la seconda estiva (maturazione autunnale), la terza autunnale (maturazione primaverile); solo con l'intero ciclo fenologico la fecondazione può completarsi per mezzo dell'imenottero simbionte Blastophaga psenes, che si sposta da un siconio all'altro penetrando attraverso l'opercolo e che necessita delle diverse fioriture per concludere il suo ciclo vitale.
Altro
Informazioni sulla famiglia dall'NCBI Taxonomy Browser e bibliografiche dall'International Plant Name Index; immagini dalla galleria fotografica del Dipartimento di Biologia dell'università di Trieste.
