Sinonimi:

Nomi comuni: Belladonna

Nomi regionali: Belladonna , Starnudèla mata

Famiglia: Solanaceae

Habitus e forma di crescita: erbaceo perenne

Forma biologica: emicriptofita scaposa

Descrizione

Dimensioni: 50-200 cm

Radice: fittone ingrossato.

Fusto ipogeo:

Fusto epigeo: ascendente ed eretto; glabro con rami allargati e presenza di foglie.

Foglie: ovali-lanceolate (5-9 x 10-15 cm) a margine intero o irregolarmente lobato; apice ± arrotondato; picciolate di 1 o 2 cm; inserzione alterna.

Infiorescenza: cime 1-3 flore, all’ascella delle foglie superiori; fiore con peduncolo arcuato.

Fiori: corolla simpetala attinomorfa a 5 elementi, campanulato tubulosa, bruno violetta e all’interno giallastra con vene scure; calice gamosepalo a 5 elementi; stami 5; ovario supero bicarpellare.

Frutto: bacca nera, lucida e sferica (diametro ca. 2 cm); alla maturità libero, avvolto dal calice solo alla base.

Distribuzione

Distribuzione regionale: discontinuo nel piano submontano e montano.

Distribuzione altitudinale (metri s.l.m.): 0-1400

Geoelemento: euroasiatico

Ambiente caratteristico: boschi misti

Fioritura: da giugno a settembre

Note vegetazionali

Specie rara che presenta un odore sgradevole e risulta vischiosa al tatto. Per la sua crescita predilige radure umide, cedui e le schiarite dei boschi di latifoglie (in particolare faggete e più raramente querceti).

Note generali

Pianta velenosa, contenente il principio attivo atropina. Il nome deriva dall’uso cosmetico che le donne medioevali facevano di questa pianta per provocare la dilatazione delle pupille: tale uso, però, è dannoso per la vista.

Altro

Informazioni sulla famiglia dall'NCBI Taxonomy Browser e bibliografiche dall'International Plant Name Index; immagini dalla galleria fotografica del Dipartimento di Biologia dell'università di Trieste.